Nel Piano Transazione 4.0, che sostituisce i precedenti Impresa 4.0 e Industria 4.0 e rappresenta l’indirizzo di politica industriale italiana, è previsto il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi, al
posto del super e dell’iper ammortamento.
La novità è prevista per le imprese che acquistano beni strumentali nuovi per strutture produttive ubicate in Italia. Non esistono preclusioni in merito alla natura giuridica delle imprese, né in merito alla dimensione nè al settore di appartenenza e questa misura vale anche per gli artigiani e i professionisti.
Credito d’imposta su beni strumentali: come funziona
Il credito d’imposta viene concesso:
- per l’acquisto di beni strumentali fino a € 2 milioni nella misura del 6%;
- per l’acquisto di beni strumentali 4.0 -, ed intendiamo per questo genere ad esempio beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati e/o gestiti tramite opportuni sensori e azionamenti, oppure sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità, oppure ancora dispositivi per l’interazione uomo macchina, o beni immateriali cioè anche software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni etc etc – sono previsti due scaglioni.
– per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro il 40%;
– per i beni di valore compreso tra 2,5 e 10 milioni il 20%. - per i beni immateriali viene riconosciuto un credito di imposta nella misura del 15% fino a un massimo di 700.000 euro.
Credito d’imposta su beni strumentali: come richiederlo
Il nuovo credito di imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione:
- per i beni strumentali dal 1.01 dell’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni o della loro interconnessione;
- per i beni strumentali 4.0 la compensazione è prevista in 5 quote annuali di pari importo;
- per i beni immateriali in 6 quote annuali.
Per utilizzare il credito di imposta occorre inviare una comunicazione annuale al Ministero dello Sviluppo Economico, il cui modello, modalità e termini di presentazione saranno stabiliti da un apposito decreto direttoriale.
Credito d’imposta su beni strumentali: dicitura in fattura e la documentazione richiesta
Le fatture e gli altri documenti inerenti all’acquisto dei beni agevolati dovranno contenere un esplicito riferimento alla legge di Bilancio e per gli investimenti superiori ai 300.000 è richiesta una perizia semplice rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali, oppure un’attestazione di conformità rilasciata da un ente accreditato. Nel caso di investimenti inferiori a tale soglia, l’onere documentale è reso attraverso una dichiarazione del legale rappresentante.