Cosa è un modello di business è definito da Saul Kaplan come la descrizione del modo in cui un’azienda crea, distribuisce e cattura valore.
Per tutte le aziende, già oggi ma soprattutto nel prossimo futuro, l’ambiente privilegiato dove incontrare potenziali clienti sarà il web. Internet ha contribuito in modo significativo al cambiamento delle realtà aziendali e al loro funzionamento.
È cambiato il modo di condurre gli affari: la capacità di elaborare e gestire i dati unita ai progressi delle tecnologie dedicate alla comunicazione ha migliorato le performance aziendali in termini di efficienza, ha ridotto i costi delle transazioni e ha esteso la portata dei mercati di riferimento.
Molti oggi sono gli esempi di rivenditori online che hanno adattato i propri modelli di business affiancando alla vendita fisica dei beni la vendita digitale utilizzando la pubblicità online che, partita da modelli tradizionali, si è potenziata con l’utilizzo di sofisticate tecnologie digitali.
L’impresa che deciderà di essere vincente nel mondo del domani dovrà dunque per forza aprirsi alle nuove modalità di lavoro offerte dal web e dovrà innovarsi affrontando il percorso della digitalizzazione.
L’impresa digitalizzata che avrà trasferito il proprio modello di business sul web dovrà essere dunque sia online che offline nello stesso tempo. Esisteranno così due mondi per il business: quello digitale e quello fisico e tra queste due realtà diverse dovrà esistere chiaramente una forte interazione.
Secondo gli esperti della Gartner Consulting:
“La prima causa per la quale le aziende non riescono nei loro sforzi di trasformazione digitale, è la mancanza di immaginazione; di fatto non riescono a re-immaginare […] il loro business model, prima di iniziare il processo di digitalizzazione.”
I nuovi modelli di business online: Esempi
Le capacità tecnologiche sempre in evoluzione oggi ispirano nuovi modelli di business sul web.
A seguire riassumeremo i 6 più comuni modelli di business digitali:
- La piattaforma di vendita. Si tratta di un sito di commercio elettronico che offre uno spazio digitale, punti vendita digitali, dove i prodotti di varie imprese vengono ceduti al consumatore finale. Venditore ed acquirente sono ben distinti e non sono intercambiabili: chi visita un negozio online può solo comprare, non può vendere. Esponenti principali di del settore sono Amazon e Alibaba. Un caso di successo italiano può essere rappresentato dal negozio online di abbigliamento, arte e design, Yoox.
- La piattaforma di scambio. Si tratta di un sito di commercio elettronico che offre un luogo dove gli utenti possono scambiarsi i beni. Si tratta di marketplace dove la piattaforma ha lo scopo di creare il match tra una domanda ed un’offerta specifica di beni e servizi. Ebay è il maggior esponente di questa tipologia di modello di business in cui le aziende svolgono un ruolo di intermediazione tra venditori e compratori. Altro esempio possono essere le piatteforme di scambio del cripto valute o di trading.
- L’advertising. Questo modello prevede la distribuzione gratuita del prodotto agli utenti e il finanziamento dell’attività aziendale con i proventi pubblicitari dunque è un modello di business basato essenzialmente sulla pubblicità. Esiste un modello di business per l’adversiting di tipo analogico e uno di tipo digitale. Esempio del primo è quello che adottano giornali e riviste che possono essere venduti ad un prezzo inferiore a quello di produzione perché si finanziano con la pubblicità. Esempio del secondo, cioè dell’adversiting digitale, è certamente rappresentato da Google e Facebook le cui entrate provengono essenzialmente dalla pubblicità propagata sul web.
- Il community model. Si tratta di un sito caratterizzato da una continua collaborazione tra l’azienda e l’utente dove è l’utente alla fine che crea il prodotto. Gli utenti partecipano perché sono accomunati da una stessa esigenza. Un esempio è il sito di Wikipedia che è uno spazio per la creazione di un’enciclopedia libera scritta direttamente dagli utenti.
- Il cloud computing model. Con questo modello l’azienda sviluppa un prodotto (un software, una piattaforma o un’infrastruttura informatica) e dietro pagamento ne concede l’utilizzo all’utente che può usufruirne a distanza, via web. I modelli di business cloud computing sono tanti e si svilupperanno sempre più nel prossimo futuro, in particolare le varianti principali sono: il software as a service (SAAS), il platform as a service (PAAS) e l’infrastructure as a service (IAAS). Una delle ragioni principali dell’interesse crescente delle aziende nel cloud computing è rappresentata dall’abbattimento sostanzioso dei costi IT. Un esempio può essere Amazon Web Services che è un’azienda leader nell’offerta di servizi c.d. “Infrastructure as a Service”. Un altro esempio è la piattaforma di gestione dei rapporti tra impresa e clienti, saleforce.com, che utilizza un modello SAAS.
- Il freemium. Con questo modello si propone all’utente una versione base di prodotto distribuito gratuitamente ed una versione più completa a pagamento per consumatori più esigenti. Un esempio è Acrobat Reader che è un software che distribuisce in forma gratuita la lettura dei file in PDF ma, per funzionalità diverse, come l’esportazione del file in altri formati, richiede il pagamento di una licenza.
Accanto a questi consueti modelli di business online se ne sviluppano molti altri alcuni veramente “atipici” come:
- il PWYW, altrimenti detto Pay What You Want. Questo modello prevede la possibilità per il cliente di definire il prezzo di acquisto del prodotto o del servizio messo in vendita. È il modello praticato dal famoso ristorante “Same” di Denver, in cui è possibile scegliere quanto pagare il piatto. Anche in Italia esiste Graspo De Ua in cui per alcuni menù i clienti possono scegliere quanto pagare in base alla loro soddisfazione.
- Il Buy one – Give one: questo modello è a forte impatto sociale perché prevede la donazione di un prodotto per ogni acquisto fatto dal cliente. Ad esempio l’azienda di calzature TOMS dona un paio di scarpe ad un bambino bisognoso ogni paio di scarpe acquistato.